La focara a Carmiano e Veglie

a cura di Giulia D’Andria

La Focara a Carmiano, il programma completo del week end.

Sabato 21 Gennaio

11:30 Corteo della Parrocchia, con le autorità religiose, civili e militari

11:45 Deposizione della Corona di Alloro al monumento dei Caduti in via Roma

12:00 Presso l’Area mercatale, Posa della Bandiera sulla Focara ed una fragorosa salve in ricordo di Sergio Paladini annuncerà l’inizio della festa.

15:30 Benedizione degli animali sul sagrato della parrocchia

16:30 Solenne Processione, l’itinerario completo: Via don Donato Franco, San Michele, Montesanto, S. Giovanna d’Arco, don Benvenuto Martena, Arc. Schipa, Della Pace, Goito, Peschiera, XX Settembre, Immacolata, Battisti, XXV Luglio, Vogle, T. Col. Varisco, Giolitti, V. Veneto, D. Franco. Durante la processione lancio di bombe a scala e a cannone a devozione della ditta Riccardo Spagnolo – Carmiano.

18:30 Santa Messa solenne presieduta da don Gianmarco Errico, Arciprete di Campi Salentina

20:00 Presso l’Area Mercatale, Accensione della Focara di Carmiano, lancio di palloncini aerostatici, coreografia a cura di Danza & Passione di Mino Bianco. Spettacolo pirotecnico offerto da Giuseppe Petrelli. L’evento sarà trasmesso in diretta esclusiva su Antenna Sud 85.

21:00 “Antonio Castrignanò e Taranta Sound”, presso l’Area Mercatale

“Sagra della bruschetta e del tarallo” e “Una rete solidale”, mercatino di beneficienza con manufatti del laboratorio in rete, saranno in programma sabato e domenica.

Domenica 22 Gennaio: dopo l’accensione della Focara, a Carmiano si prosegue all’insegna della fede.

08:00 Una fragorosa salve in ricordo di Alessia Nocita

08:30 Santa Messa

11:00 Santa Messa solenne presieduta da S.E. Seccia Arcivescovo Metropolita di Lecce

15:30 Zona Case Noe: spettacolo pirotecnico diurno

18:30 Santa Messa solenne presieduta dal predicatore P. Antonio Curto

19:30 “Maisto Band” ed Artisti di strada sul piazzale della parrocchia

21:00 Fiaccolata pirotecnica offerta dalla ditta Idrovelox – Carmiano, sul piazzale della chiesa. E’ l’evento che conclude la due giorni in compagnia della Focara a Carmiano.

Domenica 29 Gennaio – Giornata di ringraziamento

08:30 – 11:00 Santa Messa

18:30 Santa Messa solenne, Te Deum e reposizione del Santo. Poi sul piazzale della Chiesa Fiaccolata pirotecnica.

La Focara a Veglie: anche qui accensione prevista sabato 21 gennaio.

09:00 / 18:30 Santa Messa presso la parrocchia “S. Antonio Abate”

19:30 Processione con il simulacro del Santo per le vie della parrocchia, accompagnata dall’Associazione Musicale “Cadenza” Veglie.

21:00 Accensione della Focara e a seguire spettacolo pirotecnico.

Sant’Antonio Abate: focus tratto dalla “Nuova Enciclopedia illustrata dei Santi”

Visitare gli anziani è la regola degli antichi padri” rispose un giorno un monaco a un discepolo che gli chiedeva se era più utile cercare aiuto presso i monaci più saggi nella vita spirituale o restare a pregare in solitudine. Ma per noi oggi ha ancora senso visitare Antonio, questo monaco vissuto nel deserto egiziano nella prima metà del IV secolo?

Forse nell’immaginario cristiano il nome di Antonio evoca una figura mitica, un eroe dell’ascesi, un austero eremita fuggito dal mondo e ritiratosi nel deserto. O forse ancora la figura di Antonio è legata alla benedizione degli animali, dei maiali in particolare. Si tratta in realtà di una tradizione nata in Germania nel Medioevo, quando era in uso che ogni villaggio mantenesse un maiale destinato all’ospedale, dove svolgevano il loro servizio i monaci di Antonio.

Storicamente Antonio non è il primo monaco, anche se i monaci d’Oriente e d’Occidente riconosceranno in lui il loro padre. Del resto, neppure l’Egitto è la terra di nascita del monachesimo, sebbene il deserto egiziano sia stato il centro di irradiamento che influenzerà più o meno direttamente le forme monastiche già esistenti o in via di formazione, a cause della santità dei suoi monaci, divenuti Padri di altri e, soprattutto, a causa della diffusione della “Vita di Antonio”, scritta da Atanasio.

L’itinerario di Antonio: arrivare a Dio, vivendo da cristiano.

Se le generazioni successive di monaci hanno trovato nella biografia di Antonio “una regola di vita monastica sotto forma di racconto”, va ricordato tuttavia che né Antonio né gli altri Padri del deserto vollero introdurre nella chiesa una spiritualità diversa da quella dei semplici cristiani, una vita migliore, di perfezione, rispetto a quella dei comuni battezzati.

Nella letteratura monastica del deserto egiziano i monaci, vengono spesso inviati a imparare la via della santità presso un laico che è sposato e che vive in città. Lo stesso Antonio è inviato presso un ciabattino di Alessandria (o un medico, secondo alcuni manoscritti) che gli viene additato a modello di vita cristiana.

Qual è dunque l’itinerario di Antonio? Sicuramente arrivare a Dio e lo fa attraverso una vita di solitudine nel deserto che si trasforma ben presto in amore verso ogni uomo. Ecco cosa Atanasio poco prima della sua morte scrive nella sua biografia: “Io, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri. Vedo che il Signore mi chiama. Respirate sempre Cristo e abbiate fede in lui“.

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