SPAZIO STORIA

Ludovico Patrizi: resistenza salentina

a cura di Francesco Paladini

Anche il Salento partecipò in modo attivo alla liberazione e alla resistenza italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Si sa poco al riguardo e il contributo più importante lo dobbiamo a Pati Lucifei, docente del liceo “Stampacchia” di Tricase che nel suo “Partigiani e antifascisti in Terra d’Otranto” ha riportato alla luce volti, nomi e vita di oltre 1200 persone tra le Province di Lecce, Brindisi e Taranto, uccisi da nazisti e camicie nere. Ma la prima testimonianza è stata attribuita all’Anpi di Lecce, che ha ricordato 300 nomi nel libretto “Il Salento per la libertà e la pace”.

Video You Tube a cura di Francesco Villani.

Molte sono le storie ancora da recuperare o da riesumare completamente tramite testimonianze e ricerche nei documenti. Una delle più importanti è quella del salentino Ludovico Patrizi. Carabiniere nato a Cursi nel 1901, è il primo caduto della Resistenza italiana. Alla sua memoria, il 25 aprile 1987 è stata conferita una medaglia d’argento per il suo atto di coraggio.

Ludovico Patrizi, la motivazione che gli ha permesso di ricevere la medaglia d’argento.

Durante un servizio di vigilanza lungo un’importante linea ferroviaria, accortosi che alcuni militari nemici avevano aggredito ed ucciso un soldato italiano in servizio di sentinella, perché si era rifiutato di consegnare le armi, apriva audacemente il fuoco contro di essi uccidendone due e ferendone gravemente un terzo. Avvistato successivamente da pattuglia nemica sopraggiunta per effettuare il rastrellamento della zona, attendeva impavido l’avvicinarsi dell’avversario contro il quale sparava numerosi colpi del suo moschetto finché, colpito mortalmente da una scheggia di bomba a mano, cadeva eroicamente per la causa della libertà”.

Era il 9 settembre 1943, esattamente il giorno successivo all’armistizio. Si trovava a Pontedecimo, vicino Genova. A Ludovico Patrizi è intitolato un ponte nel capoluogo ligure, come testimoniato dall’immagine.

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