Torna la festa in onore di San Pancrazio, che non si piegò alla persecuzione dell’Impero di Roma.
La Redazione
Anche San Pancrazio si appresta a festeggiare il suo protettore dopo gli anni di stop. E se dal 3 al 10 di maggio l’appuntamento è con la Novena, da mercoledì 11 maggio si entra nel vivo. Ecco gli appuntamenti religiosi da non perdere.
19:00 Vespri e Processione con il seguente itinerario: Chiesa Matrice, Corso Umberto, vie Galliano, Foscolo, San Pasquale, Dei Mille, Olmi, Giordano, Osanna, Taranto, Corso Umberto I, Piazzale Chiesa Matrice, Chiesa Ss. Pancrazio e Francesco d’Assisi.
Giovedì 12 maggio presso la chiesa Ss. Pancrazio e Francesco d’Assisi.
8:00 Santa Messa presieduta dal parroco Don Alessandro Luperto
10:30 Santa Messa alla presenza dell’Arcivescovo Domenico Caliandro
19:00 Celebrazione Eucaristica alla presenza del Vicario Generale Monsignor Fabio Ciollaro, vescovo eletto di Cerignola Ascoli – Satriano.
Programma civile: tra gli ospiti Uccio De Santis.
Mercoledì 11 – 17:00 La banda “Castellana – Città delle Grotte” accompagnerà la processione.
22:00 Esibizione in Piazza Umberto I con un Gran Concerto. A seguire “ConTur – Banda Itinerante” entrerà in scena da via Taranto sino a Piazza Umberto I.
Giovedì 12, Piazza Umberto I – Storico Premiato Gran Concerto Bandistico “Città di Conversano”; Gran Concerto Bandistico “Città di Bracigliano”.
In tarda serata previsti i fuochi pirotecnici in onore del Santo.
Venerdì 13, Piazza Umberto I – 21:00 “Stasera con Uccio”, vi racconto il mio Mudù. A seguire la nuova musica popolare salentina dei “SIA KA“.
Cenni storici su San Pancrazio, giovane martire.
San Pancrazio è un nome abbastanza diffuso, nonostante l’insolito significato. Il “pancrazio”, infatti, presso i Greci e poi presso i Romani, era un cruento esercizio sportivo, che combinava le caratteristiche di pugilato e lotta. Il nome, significava combattimento completo.
Nato in Frigia, e restato orfano in tenera età, il ragazzo era stato affidato alle cure dello zio Dionisio, il quale lo portò a Roma per battezzarlo, proprio negli anni in cui impazzava la persecuzione imperiale. Lo zio morì di lì a poco, ma Pancrazio profondamente cristiano, subì il martirio con maturità stupefacente.
La sua Passione riporta alcune delle risposte che il giovane Martire avrebbe dato allo stesso Imperatore, il quale impietosito, cercò invano di fargli cambiare idea. Inevitabile quindi, la sua condanna a morte, con la sentenza che venne eseguita lungo la via Aurelia; il corpo invece, venne conservato dalla pia cristiana, Ottavilla.
Durante il Medioevo, il culto del coraggioso lottatore cristiano fu incontenibile, e il suo nome si diffuse in tutti i paesi, ed in Italia, sotto il nome di Brancaccio. Anche le sue reliquie si sparsero a macchia d’olio, poiché si credeva che avessero la capacità di scoprire qualsiasi forma di imbroglio o falsa testimonianza.
Il giorno della sua morte San Pancrazio aveva probabilmente 14 anni, quando ebbe la testa troncata a Roma, sotto Diocleziano, nel 304.